
Il ricco signore e la falegnama
Questa storia è il risultato di un lavoro collettivo durante il workshop di Natale 2018 a Portico, il paese dei presepi.
Le suggestioni percepite passeggiando per il paese, tra vicoli e violetti, scale e scalinatele alla ricerca dei personaggi secondari nei mille e più presepi esposti, hanno dato origine e spunto all’immaginazione e alla creazione di questa ed altre storie
In quei giorni in città non si parlava d’altro: la notizia correva di persona in persona e di famiglia in famiglia.
In un luogo non troppo lontano era nato un bambino, detto il salvatore, il figlio di Dio e molti si erano già messi in cammino per andare a rendergli omaggio.
La notizia giunse anche alle orecchie di un ricco signore. Quell’uomo, di nome Ascanio, era molto pieno di se, e molto presuntuoso, addirittura convinto di essere il più prestigioso di tutta la regione…
“Devo assolutamente andare a vedere il figlio di Dio” Pensò “e devo portargli un dono degno di me e del mio prestigio”
Dopo averci pensato bene decise di far fondere una culla tutta d’oro massiccio tempestata di diamanti e pietre preziose.
“Con un dono simile, tutti sapranno che sono il più facoltoso del regno!” si diceva colmo di orgoglio.
Così chiamò i migliori fabbri e orafi del regno, li costrinse a lavorare giorno e notte ed ottenne la culla finita in sole 24 ore.
La culla era la magnificenza stessa! Ascanio la fece issare su un carro, si mise egli stesso alla guida e partì….
Fece galoppare i poveri cavalli senza soste e, per far prima, prese scorciatoie ripide ed accidentate…
Ma l’enorme peso della culla era troppo per un carro e ad un certo punto, quando prese una buca più profonda delle altre il carro sobbalzò, si udì un rumore di rottura e una delle ruote si staccò rotolando da una parte. Il carro si piantò inclinandosi su un lato.
Ascanio scese furioso dal carro ed era così arrabbiato che cominciò a tirare calci al carro imprecando contro di esso come un pazzo!
(…Intanto….)
Si da il caso che il carro di Ascanio si ruppe non lontano dalla casa di una donna che era nientedimenochè una falegnama.
Proprio così, ed anche molto brava!
Il suo nome era Cesellina ed era una donna di moltissimi anni, minuta, magrolina ma forte come un vecchio albero; aveva la pelle del viso rugosa come la corteccia di una quercia, le mani grandi e nodose come delle radici di olmo e i capelli bianchi, ricci e incolti completamente pieni di trucioli di legno!
La sua casa, che fungeva anche da bottega era cosparsa di trucioli per ogni dove come dolci colline di legno…
Era una donna speciale, conosciuta in tutto il regno, non solo per come lavorava il legno, ma anche per la sua profonda saggezza…
Ceselina aveva sentito del bambino nato che tutti chiamavano figlio di Dio e avrebbe voluto andare a vederlo… e portargli un dono…ma non aveva nulla, era così povera…mentre rifletteva su queste cose, sentì il rumore di un carro che si avvicinava sulla strada e poi un rumore forte e infine la voce di un uomo che imprecava….si chiese chi potesse essere e cosa stesse succedendo…
In quel momento Ascanio alzò lo sguardo e vide una luce provenire da una piccola finestra poco lontano…
Ascanio bussò alla porta: TOC TOC TOC!
“Chi bussa alla mia porta a quest’ora della notte?”
“Sono Ascanio, so chi sei tu, sei la famosa falegnama….. riparami il carro svelta che devo andare a vedere il figlio di Dio!”
“Calma, che maniere! Ti presenti qui a quest’ora e pretendi il mio aiuto! Devi andare dal bambino che è nato?…”
“SI e ho fretta! Posso pagarti con una borsa piena di monete d’oro!”
Ceselina ci pensò un attimo… non voleva i soldi dell’uomo, ma le venne un’idea! E disse:
“Senti Ascanio, ti propongo un patto: io ti riparerò la ruota e tu in cambio porterai al bambino che è nato un dono da parte mia, ti va bene?”
Ascanio pensò rapidamente che qualunque dono lei volesse fare al bambino non avrebbe potuto far sfigurare il suo e disse
“D’accordo, porterò il tuo dono in cambio della riparazione”
Cesellina non perse tempo, si mise lavorare e in brevissimo ebbe rimesso la ruota al suo posto. Poi andò a prendere il suo dono: mise quanti più trucioli di legno potè in un grosso sacco di yuta (l’unico che aveva) e lo caricò sul carro di fianco alla culla d’oro.
“Cosa?” chiese Ascanio con un tono incredulo “Un sacco di trucioli? sei sicura donna?”
“Si, sono sicura!”
Ascanio senza nemmeno ringraziare fece partire i cavalli e si avviò di nuovo per la strada….
…attraversò colline e vallate e poi la vide….la’ in cielo….una stella luminosissima con la coda…. e la gente, tantissima gente che si muoveva nella stessa direzione…
tutti seguivano la stella.
Prima di sera Ascanio giunse a una capanna attorno alla quale si era radunata una enorme folla di ogni tipo di persona…
Ascanio rimase deluso…
“Una povera capanna?” Era convinto che avrebbe trovato il bambino in un fastoso palazzo…
“Meglio, pensò, il mio regalo farà ancora più effetto!”
Si fece aiutare da un pastore a scaricare la culla dal carro, ma prima di consegnarla si avvicinò alla capanna e guardò dentro…Vi erano due povere persone, due poveri animali e il bambino giaceva su di una mangiatoia con poveri panni stracciati…
…
Ascanio rimase fermo in adorazione di quel piccolo essere per lunghi attimi…poi avvenne qualcosa dentro di lui…. sentì una forte emozione…e capì.
Capì che la sua culla d’oro con tutte le pietre preziose non sarebbe stata di nessuna utilità, anzi sarebbe stata un inutile ingombro…si sentì triste per non aver portato un regalo più utile…poi, gli venne in mente il dono della falegnama…..corse al carro prese il sacco tornò nella capanna si inginocchiò depose il sacco davanti alla mangiatoia…
il padre del bambino gli sorrise…aprì il sacco e con una manciata di trucioli accese subito un bel fuoco…altri avevano portato della legna… così nella capanna
ci fu il calore ….e Ascanio sentì che anche nel suo cuore vi era adesso più calore e capì che la falegnama era davvero saggia perché aveva fatto un dono semplice ma utile al bambino e a lui aveva donato la possibilità di aprire gli occhi…perché non è importante quanto ricco sia un dono, ma quanto sia fatto col cuore.
In quei giorni in città non si parlava d’altro: la notizia correva di persona in persona e di famiglia in famiglia.
In un luogo non troppo lontano era nato un bambino, detto il salvatore, il figlio di Dio e molti si erano già messi in cammino per andare a rendergli omaggio.
La notizia giunse anche alle orecchie di un ricco signore. Quell’uomo, di nome Ascanio, era molto pieno di se, e molto presuntuoso, addirittura convinto di essere il più prestigioso di tutta la regione…
“Devo assolutamente andare a vedere il figlio di Dio” Pensò “e devo portargli un dono degno di me e del mio prestigio”
Dopo averci pensato bene decise di far fondere una culla tutta d’oro massiccio tempestata di diamanti e pietre preziose.
“Con un dono simile, tutti sapranno che sono il più facoltoso del regno!” si diceva colmo di orgoglio.
Così chiamò i migliori fabbri e orafi del regno, li costrinse a lavorare giorno e notte ed ottenne la culla finita in sole 24 ore.
La culla era la magnificenza stessa! Ascanio la fece issare su un carro, si mise egli stesso alla guida e partì….
Fece galoppare i poveri cavalli senza soste e, per far prima, prese scorciatoie ripide ed accidentate…
Ma l’enorme peso della culla era troppo per un carro e ad un certo punto, quando prese una buca più profonda delle altre il carro sobbalzò, si udì un rumore di rottura e una delle ruote si staccò rotolando da una parte. Il carro si piantò inclinandosi su un lato.
Ascanio scese furioso dal carro ed era così arrabbiato che cominciò a tirare calci al carro imprecando contro di esso come un pazzo!
(…Intanto….)
Si da il caso che il carro di Ascanio si ruppe non lontano dalla casa di una donna che era nientedimenochè una falegnama.
Proprio così, ed anche molto brava!
Il suo nome era Cesellina ed era una donna di moltissimi anni, minuta, magrolina ma forte come un vecchio albero; aveva la pelle del viso rugosa come la corteccia di una quercia, le mani grandi e nodose come delle radici di olmo e i capelli bianchi, ricci e incolti completamente pieni di trucioli di legno!
La sua casa, che fungeva anche da bottega era cosparsa di trucioli per ogni dove come dolci colline di legno…
Era una donna speciale, conosciuta in tutto il regno, non solo per come lavorava il legno, ma anche per la sua profonda saggezza…
Ceselina aveva sentito del bambino nato che tutti chiamavano figlio di Dio e avrebbe voluto andare a vederlo… e portargli un dono…ma non aveva nulla, era così povera…mentre rifletteva su queste cose, sentì il rumore di un carro che si avvicinava sulla strada e poi un rumore forte e infine la voce di un uomo che imprecava….si chiese chi potesse essere e cosa stesse succedendo… In quel momento Ascanio alzò lo sguardo e vide una luce provenire da una piccola finestra poco lontano…
Ascanio bussò alla porta: TOC TOC TOC!
“Chi bussa alla mia porta a quest’ora della notte?”
“Sono Ascanio, so chi sei tu, sei la famosa falegnama….. riparami il carro svelta che devo andare a vedere il figlio di Dio!”
“Calma, che maniere! Ti presenti qui a quest’ora e pretendi il mio aiuto! Devi andare dal bambino che è nato?…”
“SI e ho fretta! Posso pagarti con una borsa piena di monete d’oro!”
Ceselina ci pensò un attimo… non voleva i soldi dell’uomo, ma le venne un’idea! E disse:
“Senti Ascanio, ti propongo un patto: io ti riparerò la ruota e tu in cambio porterai al bambino che è nato un dono da parte mia, ti va bene?”
Ascanio pensò rapidamente che qualunque dono lei volesse fare al bambino non avrebbe potuto far sfigurare il suo e disse
“D’accordo, porterò il tuo dono in cambio della riparazione”
Cesellina non perse tempo, si mise lavorare e in brevissimo ebbe rimesso la ruota al suo posto. Poi andò a prendere il suo dono: mise quanti più trucioli di legno potè in un grosso sacco di yuta (l’unico che aveva) e lo caricò sul carro di fianco alla culla d’oro.
“Cosa?” chiese Ascanio con un tono incredulo “Un sacco di trucioli? sei sicura donna?”
“Si, sono sicura!”
Ascanio senza nemmeno ringraziare fece partire i cavalli e si avviò di nuovo per la strada….
…attraversò colline e vallate e poi la vide….la’ in cielo….una stella luminosissima con la coda…. e la gente, tantissima gente che si muoveva nella stessa direzione…
tutti seguivano la stella.
Prima di sera Ascanio giunse a una capanna attorno alla quale si era radunata una enorme folla di ogni tipo di persona…
Ascanio rimase deluso…
“Una povera capanna?” Era convinto che avrebbe trovato il bambino in un fastoso palazzo…
“Meglio, pensò, il mio regalo farà ancora più effetto!”
Si fece aiutare da un pastore a scaricare la culla dal carro, ma prima di consegnarla si avvicinò alla capanna e guardò dentro…Vi erano due povere persone, due poveri animali e il bambino giaceva su di una mangiatoia con poveri panni stracciati…
…
Ascanio rimase fermo in adorazione di quel piccolo essere per lunghi attimi…poi avvenne qualcosa dentro di lui…. sentì una forte emozione…e capì.
Capì che la sua culla d’oro con tutte le pietre preziose non sarebbe stata di nessuna utilità, anzi sarebbe stata un inutile ingombro…si sentì triste per non aver portato un regalo più utile…poi, gli venne in mente il dono della falegnama…..corse al carro prese il sacco tornò nella capanna si inginocchiò depose il sacco davanti alla mangiatoia…
il padre del bambino gli sorrise…aprì il sacco e con una manciata di trucioli accese subito un bel fuoco…altri avevano portato della legna… così nella capanna
ci fu il calore ….e Ascanio sentì che anche nel suo cuore vi era adesso più calore e capì che la falegnama era davvero saggia perché aveva fatto un dono semplice ma utile al bambino e a lui aveva donato la possibilità di aprire gli occhi…perché non è importante quanto ricco sia un dono, ma quanto sia fatto col cuore.
In quei giorni in città non si parlava d’altro: la notizia correva di persona in persona e di famiglia in famiglia.
In un luogo non troppo lontano era nato un bambino, detto il salvatore, il figlio di Dio e molti si erano già messi in cammino per andare a rendergli omaggio.
La notizia giunse anche alle orecchie di un ricco signore. Quell’uomo, di nome Ascanio, era molto pieno di se, e molto presuntuoso, addirittura convinto di essere il più prestigioso di tutta la regione…
“Devo assolutamente andare a vedere il figlio di Dio” Pensò “e devo portargli un dono degno di me e del mio prestigio”
Dopo averci pensato bene decise di far fondere una culla tutta d’oro massiccio tempestata di diamanti e pietre preziose.
“Con un dono simile, tutti sapranno che sono il più facoltoso del regno!” si diceva colmo di orgoglio.
Così chiamò i migliori fabbri e orafi del regno, li costrinse a lavorare giorno e notte ed ottenne la culla finita in sole 24 ore.
La culla era la magnificenza stessa! Ascanio la fece issare su un carro, si mise egli stesso alla guida e partì….
Fece galoppare i poveri cavalli senza soste e, per far prima, prese scorciatoie ripide ed accidentate…
Ma l’enorme peso della culla era troppo per un carro e ad un certo punto, quando prese una buca più profonda delle altre il carro sobbalzò, si udì un rumore di rottura e una delle ruote si staccò rotolando da una parte. Il carro si piantò inclinandosi su un lato.
Ascanio scese furioso dal carro ed era così arrabbiato che cominciò a tirare calci al carro imprecando contro di esso come un pazzo!
(…Intanto….)
Si da il caso che il carro di Ascanio si ruppe non lontano dalla casa di una donna che era nientedimenochè una falegnama.
Proprio così, ed anche molto brava!
Il suo nome era Cesellina ed era una donna di moltissimi anni, minuta, magrolina ma forte come un vecchio albero; aveva la pelle del viso rugosa come la corteccia di una quercia, le mani grandi e nodose come delle radici di olmo e i capelli bianchi, ricci e incolti completamente pieni di trucioli di legno!
La sua casa, che fungeva anche da bottega era cosparsa di trucioli per ogni dove come dolci colline di legno…
Era una donna speciale, conosciuta in tutto il regno, non solo per come lavorava il legno, ma anche per la sua profonda saggezza…
Ceselina aveva sentito del bambino nato che tutti chiamavano figlio di Dio e avrebbe voluto andare a vederlo… e portargli un dono…ma non aveva nulla, era così povera…mentre rifletteva su queste cose, sentì il rumore di un carro che si avvicinava sulla strada e poi un rumore forte e infine la voce di un uomo che imprecava….si chiese chi potesse essere e cosa stesse succedendo…
In quel momento Ascanio alzò lo sguardo e vide una luce provenire da una piccola finestra poco lontano…
Ascanio bussò alla porta: TOC TOC TOC!
“Chi bussa alla mia porta a quest’ora della notte?”
“Sono Ascanio, so chi sei tu, sei la famosa falegnama….. riparami il carro svelta che devo andare a vedere il figlio di Dio!”
“Calma, che maniere! Ti presenti qui a quest’ora e pretendi il mio aiuto! Devi andare dal bambino che è nato?…”
“SI e ho fretta! Posso pagarti con una borsa piena di monete d’oro!”
Ceselina ci pensò un attimo… non voleva i soldi dell’uomo, ma le venne un’idea! E disse:
“Senti Ascanio, ti propongo un patto: io ti riparerò la ruota e tu in cambio porterai al bambino che è nato un dono da parte mia, ti va bene?”
Ascanio pensò rapidamente che qualunque dono lei volesse fare al bambino non avrebbe potuto far sfigurare il suo e disse
“D’accordo, porterò il tuo dono in cambio della riparazione”
Cesellina non perse tempo, si mise lavorare e in brevissimo ebbe rimesso la ruota al suo posto. Poi andò a prendere il suo dono: mise quanti più trucioli di legno potè in un grosso sacco di yuta (l’unico che aveva) e lo caricò sul carro di fianco alla culla d’oro.
“Cosa?” chiese Ascanio con un tono incredulo “Un sacco di trucioli? sei sicura donna?”
“Si, sono sicura!”
Ascanio senza nemmeno ringraziare fece partire i cavalli e si avviò di nuovo per la strada….
…attraversò colline e vallate e poi la vide….la’ in cielo….una stella luminosissima con la coda…. e la gente, tantissima gente che si muoveva nella stessa direzione…
tutti seguivano la stella.
Prima di sera Ascanio giunse a una capanna attorno alla quale si era radunata una enorme folla di ogni tipo di persona…
Ascanio rimase deluso…
“Una povera capanna?” Era convinto che avrebbe trovato il bambino in un fastoso palazzo…
“Meglio, pensò, il mio regalo farà ancora più effetto!”
Si fece aiutare da un pastore a scaricare la culla dal carro, ma prima di consegnarla si avvicinò alla capanna e guardò dentro…Vi erano due povere persone, due poveri animali e il bambino giaceva su di una mangiatoia con poveri panni stracciati…
…
Ascanio rimase fermo in adorazione di quel piccolo essere per lunghi attimi…poi avvenne qualcosa dentro di lui…. sentì una forte emozione…e capì.
Capì che la sua culla d’oro con tutte le pietre preziose non sarebbe stata di nessuna utilità, anzi sarebbe stata un inutile ingombro…si sentì triste per non aver portato un regalo più utile…poi, gli venne in mente il dono della falegnama…..corse al carro prese il sacco tornò nella capanna si inginocchiò depose il sacco davanti alla mangiatoia…
il padre del bambino gli sorrise…aprì il sacco e con una manciata di trucioli accese subito un bel fuoco…altri avevano portato della legna… così nella capanna
ci fu il calore ….e Ascanio sentì che anche nel suo cuore vi era adesso più calore e capì che la falegnama era davvero saggia perché aveva fatto un dono semplice ma utile al bambino e a lui aveva donato la possibilità di aprire gli occhi…perché non è importante quanto ricco sia un dono, ma quanto sia fatto col cuore.